L'opinione è forse il solo cemento della società.
[Cesare Beccaria]

lunedì 14 ottobre 2013

FAZIO E I 5 MLN DI EURO DI INGAGGIO... IL VERO PROBLEMA E' E RIMANE L'AZIENDA RAI

LogoGrande interesse ha suscitato il dibattito live tra Renato Brunetta e Fabio Fazio nella serata di ieri a "Che tempo che fa". Tralasciando colori politici e opinioni strettamente personali riguardanti i due personaggi, vorrei soffermare l'attenzione più genericamente sull'azienda RAI.
Come sappiamo è un'azienda pubblica, il cui C.D.A. è composto da varie personalità elette in parte dal Ministero delle finanze e in parte dalla commissione parlamentare di vigilanza. L'azionista principale (99,56%) è il Ministero dell'economia e delle finanze, mentre una quota residua spetta alla S.I.A.E. (0,44%).
Da anni si dibatte sulla possibilità o meno di privatizzazione di tale azienda, ma con scarsi risultati. Questo dibattito, si riaccende alla luce delle dichiarazioni di Brunetta al programma di Fazio, che hanno scatenato ,come prevedibile, moltissime reazioni nell'opinione pubblica.
Leggendo, per esempio, alcuni commenti all'articolo del Corriere della Sera odierno, emerge la posizione di chi si vede indignato di fronte a tale somma elargita dalla Rai al conduttore, ritenendola ingiustificata in primo luogo in una situazione, quella italiana, non certo di "splendore economico" e attaccando Fazio, che secondo loro è pagato con i soldi del canone dei cittadini. Il ragionamento che sostengono può essere così sintetizzato: alti salari, alto canone e viceversa. Al contrario, c'è chi sostiene come questa somma sia proporzionale al calibro del conduttore, preziosa risorsa per la Rai in termini di odiens e di ricavi pubblicitari. Quindi, secondo questa posizione, la Rai si vede costretta ad elargire un tale stipendio per non lasciare che il conduttore vada in altre aziende televisive già oggi pronte ad accoglierlo con conseguenti perdite di introiti pubblicitari.
C'è, infine, chi sostiene come il vero problema non sia tanto lo specifico "caso Fazio", ma più in generale l'asseto aziendale della Rai, che non permette ad essa di vivere secondo i criteri di economicità alla base di ogni azienda.
Personalmente appoggio l'ipotesi finale, non perchè in disaccordo con le precedenti (entrambe hanno buone ragioni di fondo), ma piuttosto perchè bisogna interrogarsi sul come mai non si riesca a fare della Rai un'azienda televisiva come altre nel mondo: pubbliche, ma efficienti!
A mio avviso pubblico non vuol dire ingerenza della politica, ma piuttosto servizio al cittadino, trasparente ed efficiente! Con ciò intendo dire di eliminare l'attuale asset del C.D.A.
In secondo luogo, è necessaria una riorganizzazione delle combinazioni economiche dell'azienda, che oggi è eccessivamente frammentata con la conseguenza di disperdere capitali e risorse umane (pensiamo agli innumerevoli canali sul digitale terrestre che spesso hanno share tendenti allo 0%).
Inoltre la Rai deve tornare ad essere "azienda produttrice di programmi" non, invece, come allo stato attuale, semplice acquirente di format televisivi da altre aziende estere. In questo modo si crea una rete di risorse umane e di esperienze, utili al paese, ma anche al resto del mondo. L'azienda quindi può aprirsi a nuovi mercati al di fuori dell'Italia e vendere i propri format, ricavando così ingenti somme.
E' necessario quindi, ricostruire un "ciclo televisivo pubblico" italiano in grado di auto-sostenersi. Se ciò avverrà, i cittadini non saranno più costretti a pagare un canone per certi versi ingiusto, non saranno più indignati nel sentire certi compensi elargiti ai personaggi televisivi, perchè non più partecipi attivi di quei compensi, e la Rai potrà essere finalmente autonoma, ma pubblica!

giovedì 3 ottobre 2013

NUOVA STRAGE DEGLI INNOCENTI: OLTRE 100 MORTI E 200 DISPERSI A LAMPEDUSA

Oltre 100 morti accertati, più di 200 dispersi in mare di cui 100 si pensa rimasti bloccati al di sotto dello scafo rovesciato,questo il bilancio dell'ultima giornata di sbarchi lungo le coste di Lampedusa.
E' possibile che sempre più frequentemente assistiamo impotenti a queste stragi annunciate? Il problema degli sbarchi in Italia e più in generale sulle coste del sud Europa sono un problema noto, anche a livello europeo e mondiale, ma nulla o poco si è fatto di veramente efficace per contrastarlo.
Non è bastato Papa Francesco, con la sua indole, il suo carisma a "svegliare" i piani alti dei palazzi nazionali ma, ancora di più, europei. Non sono bastate le numerose visite del Presidente della Repubblica che più volte ha esortato le forze politiche a trovare soluzioni al problema. Non sono bastate le vittime degli anni passati per fermare questo orrore. Non sono bastati gli appelli delle popolazioni locali. Nel mondo odierno servono avvenimenti drastici, al limite di ogni immaginazione per poter pensare di abbattere il "muro dell'indifferenza" che sempre più, ahimè, contraddistingue l'uomo.
Forse, con il sacrificio ingiusto di queste persone che, come noi, hanno il diritto di vivere da persone civili, una vita dignitosa, questa volta muoverà qualcosa e finalmente, insieme, si riuscirà a estirpare questa piaga.
Come può l'Europa, "culla della civiltà", cuore della legalità e del diritto alla vita, permettersi nel 2013 di non intervenire di fronte a fenomeni di tale portata? L'unione Europea, prima ancora di essere monetaria, economica... deve essere assolutamente e imprescindibilmente Comunità di persone, che condividono, pur nelle specifiche diversità, gli stessi valori, che sono fondanti delle società umane.
E' con l'Europa che l'Italia deve cooperare e far sentire la propria voce sulla vicenda, con l'Europa si raggiungono e si sono raggiunti traguardi importanti, con l'Europa si affrontano i problemi che la interessano, anche a costo di spendere ingenti energie monetarie e non, per progetti e obiettivi che vanno oltre l'aspetto finanziario ed economico, perché lo sviluppo "principe", "maestro" di tutti gli altri è sicuramente quello civile e sociale, punto cardine per la costruzione del progetto Europeo. Senza ciò non può esistere una vera Europa!

giovedì 26 settembre 2013

NEL MONDO OLTRE 20 MLN DI "SCHIAVI MODERNI" - E' VERA EMERGENZA!

La schiavitù è stata abolita decenni fa. Questo è quello che viene detto sui libri di storia, questo quello che ci si aspetterebbe, ma non è la realtà!
Siamo di fronte ad un enorme problema di "schiavitù moderna" di cui ognuno di noi, purtroppo, ne è più o meno consapevolmente promotore.
Secondo le rilevazioni di varie organizzazioni ONG si stimano oggi, nel mondo, oltre 20 milioni di schiavi da lavoro (senza contare quelli da prostituzione). Da questi numeri si capisce come il fenomeno sia grave ma, cosa ancora più grave, viene registrato in forte espansione.
Le ragioni di questo fenomeno sono molteplici. Secondo Bales Kevin, co-fondatore di "Free-the slave", una ONG che si batte contro lo schiavismo moderno, cause di schiavitù, che spesso riguardano anche le società occidentali, sono: il rapido incremento della popolazione mondiale e la mal gestione delle "nuove sfide" di sviluppo che avrebbero favorito il formarsi di nuovi gruppi d'èlite interessati a sfruttare il mutamento sociale ed economico in corso. Tradotto: prezzo da pagare per lo sviluppo repentino di paesi emergenti è quello di sfruttare parte della popolazione stessa (o di altri paesi) per recuperare il "gap" infrastrutturale e sociale con l'occidente. In questo senso si pensi a paesi come la Cina, l'India, ma anche a paesi arabi molto ricchi (in termini di PIL) come Qatar o Emirati Arabi Uniti, dove per la costruzione dei "faraonici" grattacieli muoiono migliaia di lavoratori provenienti dall'Asia che lavorano senza nessuna protezione e in condizioni di schiavismo. Il tutto per chi? Per noi occidentali che ogni anno riempiamo i voli per Dubai, che "navighiamo"nel benessere alle spalle di questi uomini invisibili al mondo "moderno"!
Ma non è tutto. Quando ho detto che ognuno di noi è in maniera diversa corresponsabile di questa schiavitù mi riferivo alle grandi multinazionali (Apple, H&M, Foxconn, ...) che per soddisfare la domanda dei mercati occidentali, fanno lavorare i propri dipendenti con salari da fame, senza nessuna assistenza sociale. E' di oggi la notizia dell'ennesima rivolta nel distretto tessile in Bangladesh (2° più grande del mondo), dove la maggior parte delle multinazionali del vestiario fabbricano i propri capi.
Come è possibile che H&M, per esempio, possa vendere una t.shirt a solo 2 euro! Ecco la risposta! Come è possibile che la Apple abbia ricavi da capogiro dalla vendita di Iphone? Il costo del lavoro è minimo.
E' mai possibile che l'economia moderna deva basarsi esclusivamente sulle prospettive di crescita delle imprese e sulla loro capacità di produrre sempre più ricavi, anche a costo di perdere ogni senso etico?
Io credo che si possa fare impresa anche in altro modo!
E' necessario regolamentare in maniera seria e univoca il mercato globale, che non può e non deve essere "schiavo" esso stesso di certe logiche di potere antiquate e pericolose per gli individui e per il pianeta.
P.s. è sempre di oggi la notizia che per la costruzione delle infrastrutture necessarie ai mondiali in Qatar del 2022 siano già morte 1200 persone. Inaccettabile!



mercoledì 25 settembre 2013

MORALISTI TEENAGERS: DA CYRUS AI VELINI

Oggi non scriviamo di politica o economia ma di attualità. Nel mondo dei giovani sta facendo scalpore una cantante che dal dolce e spensierato mondo della Disney ha dato prova di aver fatto una particolare gavetta, diventando in breve tempo un personaggio che sta sulla bocca di tutti: stiamo parlando di Miley Cyrus. Lo scalpore nasce dalle sue ultime manifestazioni nei media, in cui si è mostrata in atteggiamenti provocanti ed esagerati. Molti hanno denunciato queste sue esagerazioni sia nei video clip delle canzoni sia nelle interviste o negli spettacoli in cui la giovane ragazza dava prova non tanto delle sue abilità canore, bensì della sua bravura in stacchetti osè che univano scene trash e di probabile pessimo gusto ad altre così spinte da volerle chiamare scandalose: nudi, allusioni sessuali, provocazioni e scene fetish la fanno da padroni nelle sue esibizioni. Questo però non vuole essere il solito articolo moralista che condanna la figura della donna che da una parte viene sfruttata e dall' altra sfrutta i media vendendosi. La cosa che più colpisce è infatti la facilità con cui molte teenagers hanno accusato la ragazza per il drastico cambiamento da cantante acqua e sapone a nuova diva dell'esagerazione e dei falsi miti del 21esimo secolo. Cosa che personalmente ci incuriosisce è invece la medesima facilità con cui le paladine del femminismo e della figura della donna dei social network stanno apprezzando la nuova trovata di Matteo Ricci per il programma Striscia la notizia: i velini. Può sembrare un esempio irrilevante, ma la dice lunga sulla facilità con cui le nuove generazioni cambiano idea, non vedendo nel piccolo esempio di due valletti il corrispettivo delle loro controparti femminili tanto accusate dall'opinione pubblica per essere delle donne-oggetto. Non si può condannare un certo tipo di comportamento e far finta di non vedere l'altro. Se si vuole davvero condannare o cambiare la concezione dei sessi occorre farlo alla radice, evitando questa nuova armata di personaggi dello spettacolo, non tanto per una mancanza di valori, ma perché altrimenti anni di lotte per la parità dei sessi e per il rispetto dei diritti e delle persone diverrebbero sempre più offuscati dai falsi miti del successo facile immediato ed esagerato.

sabato 21 settembre 2013

FUMO A SCUOLA: ARRIVANO LE SANZIONI

Ha fatto scalpore la notizia di ieri sera: una ragazza è stata multata per aver fumato a scuola.  La famiglia si troverà una multa di 55 euro. Questo è dovuto al nuovo ampliamento della norma di legge che ora vieta il fumo anche nei luoghi scolastici all'aperto o dentro gli edifici. La scelta è stata effettuata per poter diminuire il numero sempre crescente di fumatori, i quali pare provino proprio a scuola le prime sigarette. Fatto sta che la giovane ragazza del liceo Michelangelo di Firenze sarà solo la prima di tante persone multare (alunni o professori). Le compagne di classe hanno dichiarato che a parere loro la multa sia qualcosa di eccessivo per una semplice sigaretta fumata nel cortile della scuola. Pro o contro, forse non ci si rende conto di quanto sia importante il problema dei fumatori in Italia. Lo stato probabilmente ha esagerato un po', ma evidentemente le campagne di sensibilizzazione non devono essere state sufficientemente efficaci. D'altra parte non si sta parlando solo di una multa per i ragazzi che vengono trovati a fumare a scuola, ma anche di un metodo più o meno efficace per poter allontanare i giovani alunni delle scuole superiori dal fumo. Quante volte abbiamo guardato i ragazzi più grandi di noi fumare una sigaretta e quante volte abbiamo creduto che bastasse fumarne una per potersi credere anche solo un po' più adulti? Insomma, le sanzioni potrebbero essere una mossa esagerata, ma si spera che con un'organizzazione ottimale e non oppressiva si possa debellare l'esercito di giovani fumatori che va via anno dopo anno a formarsi tra le aule delle scuole. Voi lettori cosa pensate invece: vi pare una buona idea o credete sia un'assurdità?

venerdì 20 settembre 2013

RISULTATI SONDAGGIO TAV: L'82% HA VOTATO A FAVORE DELL'OPERA

La settimana scorsa sul nostro blog era stato proposto un sondaggio in cui si chiedeva il parere dei lettori sulla effettiva necessità del tratto TAV Torino-Lione o meno. Nonostante la partecipazione piuttosto limitata al sondaggio (è anche il primo...) Su 11 persone votanti, 9 hanno espresso voto favorevole alla realizzazione dell'opera, solo 1 ha dato esito negativo, come 1 non ha saputo dare risposta.


Intanto nel cantiere si continua a lavorare, è di oggi la notizia che il governo si appresta ad inviare un rimpasto nell'organico dell'esercito per la sorveglianza del cantiere che porterà il numero complessivo di militari impiegati a 415. Sempre di oggi è la notizia del completamento del montaggio della talpa che scaverà per 7,3 km il tunnel del Chiomonte.

giovedì 19 settembre 2013

390 MILIONI DI AIUTI DALLE FAMIGLIE PER LA SCUOLA PUBBLICA (MA SI CONTINUANO A FARE SPESE FOLLI...)

Questa mattina ho letto sul giornale degli oltre 390 Mln di Euro che le famiglie italiane hanno donato alla scuola pubblica italiana l'anno precedente (in gran parte sotto forma di contributi volontari per i laboratori). Cifra immane? Irrisoria, rispetto al costo della scuola pubblica per lo stato? Non è questo il punto. Sicuramente è una cifra che deve far riflettere. Spieghiamoci invece il perchè di questa cifra e l'uso che ne viene fatto dei "contributi volontari per le attività didattiche".
Premesso che ho sempre pagato nel corso della mia carriera di studente, perchè ne sentivo l'esigenza morale, di certo qualche perplessità sull'uso che veniva fatto di quei fondi l'avevo... Ebbene, interrogato l'anno precedente il Preside sulla questione, mi ha risposto che quei fondi purtroppo (e qui lo capisco) non venivano usati per l'acquisto di materiale didattico aggiuntivo, volto cioè al miglioramento della didattica, bensì impiegati per l'acquisto di beni vitali per la scuola e in taluni casi per coprire debiti regressi, questo perchè i tagli effettuati alla scuola negli ultimi anni gli impedivano di adempiere anche alle semplici spese di ordinaria amministrazione. Premesso che ciò non dovrebbe accadere, in quanto la nostra Costituzione sancisce il sacrosanto diritto allo studio gratuito fino ai livelli della scuola superiore, ipotizziamo di avere, comunque (come nel mio caso), un occhio di riguardo per la scuola, accettando, quindi, questo "gioco" non molto pulito che permette nella pratica di far rimanere a "galla" l'intero sistema..
Cosa invece non tollero e denuncio fortemente e avevo denunciato fino a 3 mesi fa (quando ero ancora studente delle superiori)? La mancata visione a lungo termine di alcuni investimenti e l'incapacità di valutare concretamente quali sono i reali benefici di certe scelte didattiche adottate.
Non menzionerò di seguito il nome della mia scuola, ma come lei tante altre sono nella stessa situazione.
Parto subito da un esempio eclatante. L'anno scorso viene inserito un nuovo macchinario a controllo numerico nel laboratorio CNC, dal costo di svariate decine di migliaia di Euro. L'avranno usato, direte voi! La risposta è mai! Ma non solo noi, mai nessuno la userà! Perchè? Perchè i nuovi programmi didattici hanno tagliato drasticamente le ore di officina, rendendo impossibile affrontare il programma CNC (se non nelle sue fasi teoriche), cancellando di fatto un laboratorio in cui erano stati investiti oltre alla suddetta macchina altri 200.000 Euro in pc e tornio CNC. Avete capito bene, oltre 200.000 Euro per un laboratorio nuovo, di cui si sapeva benissimo l'imminente e definitiva inutilità! Quei fondi credo avrebbero coperto l'intera somma di denaro accumulata dai contributi della mia scuola, oppure sarebbero serviti per acquistare carta igienica, sapone, cancellini, lavagne multimediali, e materiale per i laboratori (utilizzati).
Ma non è tutto! Adesso capirete a cosa mi riferisco intendendo "mancanza di visione a lungo termine"...
Uno degli altri problemi che affligge la P.A. e quindi anche la scuola, sono gli appalti pubblici. L'anno scorso è stato introdotto il registro elettronico in tutta la scuola, ciò vuol dire acquisto di un pc per classe dove i professori segnano i voti e le assenze. Fino a qui sembra essere una buona cosa, il problema sorge quando vedi questi pc: nuovi, ma obsoleti. Quando intendo obsoleti non intendo che non hanno l'ultimo processore uscito ecc... ma che non riescono nemmeno a tenere la carica per più di 2 ore, quando la scuola, si sa, dura almeno 5-6 ore! Il problema che questi pc sono nuovi, e forse chi ha proposto nella gara certi computer, pur di vincerla non ha badato a certe essenziali prerogative... Risultato: alcuni professori non lo utilizzavano, si perdevano decine di minuti per cercare una connessione al server che non arrivava, quest'anno si dovranno ordinare nuovi pc! Ergo, ho speso 50.000 Euro l'anno prima, li rispendo l'anno dopo!
Sono questi i veri sprechi da denunciare! Non è solo una mancanza di fondi, ma è anche un problema di capire le priorità, valutare competentemente certi investimenti, avere una visione a lungo termine. Il problema della scuola italiana, purtroppo non è solo quello di far quadrare il monte ore dei prof, o di finire il programma in tempo (altro tasto dolente di cui parlerò in futuro), è un problema complesso e di ampio raggio.

mercoledì 18 settembre 2013

FRANCESCO (PRIMO), IL (SECONDO) PAPA BUONO

Premetto che sono un giovane ragazzo laico, ma è indiscutibile quanto si sia fatto notare un uomo venuto dall'altra parte del mondo: Papa Bergoglio, alias Francesco. Un papa semplice, umile ma innovatore. Innovatore perché si impone sia per rinnovare la Chiesa, sia per modernizzarla e ripulirla dalle tante macchie che ne hanno offuscato la storia. Il papa condanna l'opulenza e la non trasparenza di certi tratti della chiesa mentre predica messaggi di umiltà di servizio e di amore. Francesco non si pone solamente l'obbiettivo di cambiare la Chiesa nei contenuti, ma anche nei mezzi. Bergoglio fa infatti largo utilizzo di una parola non più alta e lontana dai fedeli, ma utilizza un linguaggio diretto semplice e chiaro a tutti. Interviste, lettere, persino chiamate al telefono si trasformano in strumenti capaci di colpire direttamente il cuore della gente, credenti o meno. Ma Francesco non è solo un innovatore senza radici. Questo è ben chiaro nelle risposte che ha dato la scorsa settimana sulla Repubblica. Il giornalista Scalfari aveva infatti posto 7 domande su diversi ambiti religiosi ai quali il Papa si è subito accinto a rispondere. Vediamo così una grande abilità nel sapere parlare di Chiesa, di responsabilità e di attualità da parte del pontefice il tutto con un interlocutore che si è sempre definito agnostico. Insomma, con Francesco si è vista una Chiesa che non solo sembra essersi lasciata alle spalle il passato (pur facendone tesoro), ma anche abbracciare la modernità forse più laica, ma non per questo meno attenta ai possibili dialoghi con la Chiesa. Francesco potrebbe aver dato quella spinta che tante persone aspettavano, ma non ci si più dimenticare, come spesso sottolinea lo stesso papa, che la chiesa sono anche gli stessi credenti e quindi le responsabilità e i successi andranno condivisi ugualmente. Un papa nuovo, amato e a quanto pare pure buono. Già molti vedono in lui quello che era Giovanni XXIII. La stessa forza sia nel farsi amare dalla gente e la stessa determinazione nel perseguire degli obbiettivi di crescita. Qualcosa di cui oggi tutto il mondo e soprattutto l'Italia ha bisogno.

martedì 17 settembre 2013

DAL GIAGUARO ALL'ASFALTO: LA SINISTRA DELLE BATTUTE SFORTUNATE

C'è chi ci crede e chi no, chi crede ancora cornini o ferri di cavallo, chi la ritiene solo una baggianata e chi non esce di casa se si alza col piede sbagliato. La superstizione è una "forza" più o meno forte con cui si condivide la giornata. Oggi, martedì17, volevamo scrivere qualcosa che potesse unire sia l'ambito scaramantico che quello della politica. Fortunatamente l'attualità italiana è così ricca da darci subito uno spunto. L'opinione politica infatti ha freddamente bocciato la battuta di Matteo Renzi. Il celebre sindaco di Firenze è entrato nel mirino delle critiche perché durante una riunione avrebbe affermato che in caso di elezioni politiche, il PD avrebbe ASFALTATO il Pdl. Subito un esercito di moralisti e avversari politici si è fiondato sull'ignaro uomo, accusandolo. Chi gli sottolinea la tristezza della battuta, chi vede in questa un'allusione al modus operandi della mafia per eliminare i rivali, chi ovviamente nega la superiorità del partito di sinistra e chi gli conferisce l'appellativo di "irresponsabile". Brunetta ipotizza persino un tentativo di Renzi di voler far saltare il governo Letta per poterlo sostituire. Insomma: chi più ne ha, più ne metta. Renzi è subito corso ai ripari con una contro battuta. Sotto la sua carica sarebbero stati fatti i maggiori lavori di cementificazione stradale e altre opere pubbliche. La sua battuta, a suo parere, si riferiva a queste considerazioni. Fatto sta che nel giro di un anno, il Pd oggi con Renzi e ieri con Bersani, non ha avuto grande fortuna tra battute e pronostici. Come dimenticare il celebre giaguaro dell'ex segretario? Insomma, speriamo che Renzi riesca a togliersi dalla croce da cui metà dell'opposizione lo ha esposto. E soprattutto speriamo che una buona stella illumini il giovane sindaco e non lo porti, a suon di colpi di sfortuna, a fare la fine di un Bersani, oggi più che mai, sottotono.

TIME LAPSE COSTA CONCORDIA ROTATION

Di seguito riportiamo il video BBC del "time lapse" della rotazione.



lunedì 16 settembre 2013

CONCORDIA: OGGI, UN PROGETTO AI LIMITI DELL'INGEGNERIA; IERI, LA VITA SPEZZATA DI 32 PERSONE.

Oggi le telecamere di oltre 400 giornalisti sono puntate su una piccola isola dell'arcipelago toscano. Ancora una volta l'isola del Giglio è infatti invasa dai media. Tutto ciò è dovuto alla più spettacolare e impegnativo salvataggio di una nave ormai presente da più di un anno e mezzo sui fondali dell'isola. Le manovre sono iniziate in ritardo a causa del mal tempo, ma per ora procedono a pieno regime e senza intoppi. Più di 500 uomini sono infatti all'opera per raddrizzare la nave. I risultati sono già in parte visibili: la nave si è raddrizzata di due gradi e mezzo dall' inizio dei lavori. La difficoltà e la mole di lavoro sono incredibili: squadre di ingegneri operai e supervisori insieme a meteorologi supervisionano costantemente i lavori. D'altra parte i giornalisti di tutto il mondo sperano di catturare in diretta scene preziose o catastrofiche, ipotizzando disastri ambientali o cedimenti della struttura. Fatto sta che il progetto per la rimozione della Costa Concordia sembra davvero superare i limiti dell'ingegneria o quantomeno spingerli ai massimi livelli. Quella a cui assistiamo oggi è infatti solo la fase più spettacolare e visibile della rimozione. Per permettere ciò si è dovuto infatti creare un falso piano sul fondale per consentire alla nave di posarsi su un piano stabile. Niente di che, si potrebbe pensare, se non per il fatto che la suddetta nave è lunga più di 300m e pesa più di 56.000 tonnellate. Successivamente sono stati attaccati dei serbatoi di metallo pieni di acqua lungo tutta la fiancata sinistra della nave. Il progetto consisterà successivamente nell'applicare sull'altra fiancata altrettanti serbatoi che consolidino ulteriormente la stabilità della nave. Una volta svuotati faranno riemergere la nave che verrà poi trainata da rimorchi. Il progetto per ora sembra procedere senza intoppi, ma è più che comprensibile la preoccupazione delle squadre e dei media. Gli occhi di mezzo mondo sono puntati su un cantiere che probabilmente passerà alla storia dell'ingegneria, possiamo solo sperare nel meglio.

Lasciamo però, per un attimo, i numeri e i dati tecnici e analizziamo il problema concordia sotto altri punti di vista. Al di là della spettacolarità dell'evento, non dobbiamo dimenticarci che il naufragio ha provocato la morte di ben 30 persone e sono ancora all'interno del relitto 2 corpi dispersi, senza dimenticare poi gli innumerevoli feriti di quella notte. Questo "spettacolo" non ci sarebbe stato se chi di dovere avesse agito secondo le norme e non istintivamente e spinto da desiderio di grandezza...
E' sempre la storia dei se e dei ma... In questo caso però non era un evento causale dettato da fattori naturali o comunque imprevisti tecnici, l'errore è per lo più umano. Perchè dobbiamo spingerci sempre oltre il limite? Perchè, sopratutto noi italiani, dobbiamo trasgredire le leggi? Forse è bene non solo vantarsi della buona riuscita del recupero, quanto piuttosto ammettere che dobbiamo cambiare radicalmente mentalità di frote a certe situazioni. Noi italiani dobbiamo sempre scervellarci a risolvere problemi che creiamo, senza, nella maggior parte dei casi, scervellarci a suo tempo per cercare di non far nascere problemi! Quante volte è stata detta questa cosa, ma puntualmente ci ricaschiamo... Ciò che è accaduto alla Concordia, deve far riflettere un intero popolo, nel senso che dobbiamo responsabilizzarci maggiormente, capire che è bene agire avendo una prospettiva a lungo termine, senza guardare a tutti i costi il risultato immediato. 
Solo così riusciremo ad uscire anche dagli altri numerosissimi problemi che affliggono il nostro paese, in primis la crisi economica. 

domenica 15 settembre 2013

TONNO RADIOATTIVO FAO 71-61, NON C'E' DA PREOCCUPARSI

Negli ultimi giorni sono circolate numerosi voci inerenti alle possibili contaminazioni dei tonni presenti nei nostri supermercati pescati nelle zone FAO 71 e 61. Ebbene, non c'è pericolo per la nostra salute!
I tonni a "pinna gialla" che troviamo nelle nostre tavole sono pescati nella zona FAO 71, ma questa non è limitrofa alla zona del disastro nucleare, bensì dista oltre 4000 km minimo dall'impianto, ciò quindi non porta nessun tipo di contaminazione a breve termine alla fauna e flora locale. Ciò è stato confermato anche da uno studio scientifico a firma di Nicholas S. Fisher della facoltà di scienze marine della Stony Brook University di New York, quantificando il livello di radioattività come molto minore rispetto alla radioattività naturale a cui siamo esposti per esempio in aereo. L'area invece maggiormente a rischio è la FAO 61, da dove però non provengono tonni diretti al nostro paese, perchè "pinne rosse", in quest'area la UE ha raccomandato i paesi importatori (ricordiamo l'Italia non è tra questi), di implementare i controlli a riguardo.
Il consiglio è quindi quello comunque di controllare la provenienza del tonno dalla confezione, senza però allarmarsi eccessivamente.
N.B. l'articolo si riferisce alla situazione attuale, ciò non esclude successive modificazioni delle aree interessate alla contaminazione, dovuto all'effetto delle correnti oceaniche o di altri fattori.

IL PESO DELL'INDECISIONE

L'Italia sta vivendo un momento difficile, la cosa ormai dovrebbe essere ben incisa nella nostra quotidianità. Media, sindacati, partiti e giornalisti ci ricordano ogni giorno della precarietà del lavoro e della sua sempre meno sicura esistenza per giovani o neo laureati. Cosa su cui non si focalizza spesso l'attenzione è invece il peso che ha l'indecisione sul bilancio economico e politico. Da mesi siamo ormai immobilizzati in un governo dalle mani le mani legate, le cui priorità sarebbero state la riforma del sistema elettorale e una nuova politica del lavoro. Questo, invece, non è potuto accadere: vuoi per la personalità di Letta, vuoi per la ben più importante precarietà e debolezza della sua maggioranza o per le continue novità per la decadenza di Berlusconi. Quale che sia la ragione scatenante, è più interessante vedere come questa indecisione e incapacità di reagire si rispecchi sul panorama ben più pratico dell'economia. Borsa, sviluppo, fiducia, credibilità, finanziamenti, fondi, ricerca sono tutti anelli della stessa catena. Se però l'anello iniziale del governo non è abbastanza solido, ci troviamo davanti ad una catena in balia di se stessa e dannosa se non controllata. L'indecisione e la drammaticità del governo di questi giorni sta proprio nell' incapacità di prendere una posizione e di seguirla. Non è il caso di indagare ulteriormente su chi siano i colpevoli o i responsabili di questa debolezza, è più importante adoperarsi per un accordo trai partiti che diano un'effettiva fiducia e un sostegno esecutivo e legislativo al governo letta. Non avrà senso poi vedere comizi di partiti criticare l'operato di un presidente che non solo non sta compiendo molto, ma non lo sta facendo proprio perché non c'è stato inizialmente un supporto perché qualcosa si facesse. Sarebbe quindi opportuno non programmare le nuove campagne elettorali in vista del certo breve termine dell' esecutivo Letta, ma ristrutturare passo dopo passo la politica di oggi. L'Italia non può permettersi di aspettare ancora, o di vivere un'altra campagna elettorale. Urgono scelte, urgono provvedimenti e azioni, occorre mettere davanti le riforme ai dibattici.

venerdì 13 settembre 2013

NUOVA NOMINA ALLE POSTE: ALESSANDRO ALFANO! NON E' CHE...

Notizia di oggi, 13 Settembre, la nomina di Alessandro Alfano alla dirigenza di Postecom. Normale, in un paese anormale come l'Italia, normale che i parenti tutti dei nostri politici e non solo siano spostati come pedine da un posto di prestigio ad un altro. E' ora di dire basta! E noi "comuni mortali" cosa dobbiamo dire? Dove il tanto conclamato merito? Solita bella parola abusata... Come comportarci di fronte ai milioni di italiani che ogni giorno duramente si impegnano per cercare di conquistare un benedetto posto fisso e, magari, pure, una carica di prestigio? Una vera e propria presa in giro! In questo caso però verrebbe da dire: dopo il danno la beffa... Udite udite, Alessandro Alfano, classe 1975, è già indagato per aver falsificato i propri titoli di studio, comprando gli esami che mai aveva sostenuto nel corso di economia. I carabinieri di Trapani avevano fermato una gara per la segreteria generale della camera di commercio della medesima Città e il fratello maggiore (Angelino) ha dovuto tenere un dibattito parlamentare proprio per rispondere alle domande inerenti a presunti "aiutini" concessi al fratello. Evviva la trasparenza e il merito! Non si sta parlando dell'ultima ruota del carro, bensì del nostro Vicepremier, Ministro dell'Interno, Segretario del PDL... Come diceva anni or sono, "Chi ha orecchie per intendere intenda!".

giovedì 12 settembre 2013

AD AVERCI PENSATO PRIMA... NON AVREI FATTO IL LICEO!

E' ormai iniziato l'anno scolastico, gli alunni sono sui banchi dei più disparati istituti (dallo Scientifico, all'ITI, dal Classico, a Ragioneria...), la mia esperienza delle superiori è passata e ormai frequento l'università.
In questi giorni, parlando con miei amici, che stanno affrontando svariati test di ammissioni alle facoltà universitarie, è cresciuta in me una seria preoccupazione, spunto successivo di riflessione. Premetto che ho già superato il test di ammissione, frequento l'università e non sono pentito della scelta fatta (e poi capirete perchè). La mia grande preoccupazione è la seguente: nel caso in cui non ti prendessero nella facoltà che tanto avevi a cuore, che fai? Ripieghi sulla seconda o magari terza scelta? Se sì, con che convinzione e determinazione? Inoltre, (ed è questo il punto saliente sopratutto per chi arriva da scientifico e classico) Se non avessi questa convinzione che fai, il mantenuto, il disoccupato, te ne vai all'estero nella speranza di trovare fortuna? Queste riflessioni vorrei sopratutto rivolgerle ai genitori di questi ragazzi. Avrete capito innanzitutto che non ho fatto un liceo, bensì un ITI (perito meccanico)... 
Partiamo a rispondere alle domande con ordine. Mi metto nei panni di un mio coetaneo che non passa, per esempio, il test di medicina (tanto amato dai ragazzi dello scientifico). Non mi prendono alla facoltà, sono arrivato in 5° liceo senza la più pallida idea di cosa fare dopo, ho tentato medicina perchè tanto la tentano tutti, ingegneria non mi piace, filosofia ecc... non hanno molti sbocchi lavorativi, faccio psicologia? fisioterapia? boh! Le soluzioni sono 2: o passo di "palo in frasca" e scelgo una tra le facoltà proposte a caso, ma senza sapere bene il perchè, oppure vado a lavorare... Ecco il punto dolente: lavorare!
Forse i genitori non si immaginano quanti figli vanno avanti a studiare solo per non lavorare... non avete idea! Peggio è non avere il coraggio di dire "mamma vado a lavorare, non voglio più studiare". Il punto che i liceali sembrano quasi "esseri superiori" che non si possono permettere di avere l'umiltà di andare a lavorare, senza poi considerare il fatto più importante, ovvero: che lavoro fai con un diploma di liceo? Bella domanda...
Quel diploma a conti fatti è "carta straccia"! Nella mia classe di periti eravamo in 15, bene, metà vanno all'Università, gli altri sono già occupati e non hanno avuto paura di dire basta. Io stesso sono stato chiamato da più di 5 aziende appena finita la maturità. Che bello in un periodo di crisi sentire la parola Occupati! Ma la cosa più bella è che le vie per l'occupazione esistono, ma non sono esplorate al momento della decisione fatidica delle medie. Purtroppo, in quella decisione, prevale il giudizio della mamma o del papà che vedono nei loro figli il nuovo Einstein, ergo deve andare allo scientifico! Io stesso ricordo accesi dibattiti con i miei prof. delle medie che mi volevano a tutti i costi al liceo...
La mia non vuole essere una critica al liceo in tutti i suoi aspetti (per esempio mi è dispiaciuto non aver potuto studiare filosofia), ma vuole essere un monito per chi dovrà scegliere, a farsi realmente un profondo lavoro di introspezione per capire realmente cosa vuole fare della sua vita. Ho visto molta gente in gamba perdersi per una scelta sbagliata, è un peccato per il paese intero in termini di potenzialità!
Dovremmo quindi, a mio avviso, ridistribuire i numeri assegnati alle varie scuole per far tendere maggiormente alla realtà il sistema scolastico italiano. Da qui si parte per far combaciare domanda ed offerta, così da non avere più un panettiere che fatica a trovare un apprendista e invece interminabili code di filosofi, fisioterapisti, e altre professioni sature!
Pensate a quanti posti di lavoro generati laddove servono veramente, quanti disoccupati in meno, quante persone realizzate in più... 
Il sistema scuola deve funzionare similmente ad un'azienda in questo ambito: ci deve essere efficacia ed efficienza per meglio gestire le risorse "scarse" (ovvero noi cittadini).



giovedì 5 settembre 2013

SIRIA: LA CRISI CONTINUA

Ormai la situazione in Siria sta progressivamente degenerando. L'America ha già votato in senato per l'intervento dei primi raid aerei su obbiettivi strategici. Il mediterraneo inizia a diventare un mare che ricorda le atmosfere della Guerra Fredda. Oltre alle navi francesi e americane, anche due navi italiane, i cacciatorpediniere Andrea Doria e la Maestrale iniziano a pattugliare le coste libanese come unità di supporto alle forze Unifil e le forze armate italiane stanziate nella zona. Dall' altra parte, dopo le ennesime minacce dell'Iran, anche la Cina si è schierata come contraria al possibile conflitto (che ormai più che possibile diventa probabile ogni giorno di più). In risposta ai movimenti marittimi anche la Russia ha mobilitato tre sue navi. E se la guerra vera e propria non è ancora iniziata, quella diplomatica infiamma già da una settimana. Troviamo infatti un Barack Obama che sia in America sia a Stoccolma cerca il supporto delle forze internazionali per la salvaguardia dei diritti umanitari e punire con la forza i colpevoli dell'omicidio dei siriani tramite armi chimiche. Putin invece continua a sostenere la non certezza dell'utilizzo di armamenti chimici da parte di Hassad. Sottolinea invece la drammatica e catastrofica possibilità dovute al possibile intervento dei raid americani. Vicino a Damasco si troverebbe infatti un reattore nucleare, capace di alzare in poche mosse l'importanza del conflitto. Neppure il Vaticano rimane fermo a guardare passivamente la situazione. Papa Francesco dopo aver richiamato più volte i fedeli e non fedeli alla pace, si è trovato al centro dei media per un presunto colloquio con Hassad. Nella tarda mattinata è arrivata la smentita da parte della segreteria del Vaticano. Lo scacchiere quindi si complica ulteriormente. Rimane dubbio solo il ruolo dell'Onu, tranquillamente non considerato da Obama e invece vivacemente invocato da Putin.

MAMMA E PAPA': PAROLE DA NON CONFONDERE

In questi giorni fa discutere la proposta del ministro all' integrazione Kyenge: sostituire i termini "mamma" e "papà" con quelli di "genitore 1" e "genitore 2". Ciò sarebbe dovuto alla presunta inutilità dei termini di genere, ormai obsoleti e offensivi nei confronti delle coppie omosessuali. Ancora una volta il ministro presenta una proposta forte. Dopo quelle dello ius soli anche queste affermazioni fanno discutere. In primo luogo si torna a ribadire la legittimità delle coppie omosessuali ad avere figli, in secondo, se sia corretto utilizzare questi nuovi termini a livello universale.  A mio parere, mi ritrovo a storcere ancora il naso all' idea dei "figli" di coppie omosessuali, ma anche se ciò si dovesse accettare non credo che i ruoli parentali possano essere definiti da due semplici numeri. Non ho letto studi di grandi psicologi sull' argomento, ma sono convinto che oltre alla situazione, una terminologia così vaga possa solo creare confusione nel bambino, incapace di distinguere i concetti di "genitore" con quelli di "padre" e "madre". Inoltre, non credo sia corretto dover universalizzare questo nuovo linguaggio alle famiglie eterosessuali. Se due omosessuali non riescono a chiamarsi altrimenti, facciano pure, ma non si forzi una famiglia a perdere la sua entità perché quei termini di genere non sono compatibili a una coppia omosessuale. L'ultima nota che faccio è questa: ricoprendo un ruolo difficile, in un governo quanto mai fragile, è mai possibile che Il ministro continui a proporre decreti che sembrano gettare ancora più benzina al fuoco? Sono convinto che l'Italia abbia altre priorità rispetto a queste. E capisco sempre meno questo ministro che, non dico se le cerchi, ma   risulti quanto meno poco simpatico.

venerdì 30 agosto 2013

GREENPEACE CONTRO LE TRIVELLE SHELL IN ARTICO #SAVE THE ARCTIC

Gli appassionati di F1 forse, si saranno accorti, che al Gp del Belgio la settimana scorsa degli attivisti di Greenpeace, la nota organizzazione no-profit, avevano fatto irruzione nel circuito, prima della partenza e poi al momento della premiazione, per portare alla luce dell'opinione pubblica le pericolose iniziative della multinazionale Shell in Artico.
Si apprende infatti che la Shell insieme al colosso russo del gas Gazprom, stiano inziando una campagna di trivellazione nella tundra russa a ridosso del Circolo Polare Artico. Se fino ad oggi l'Artico era minacciato dai cambiamenti climatici, ora incombe una minaccia ben più grande e con effetti molto più immediati e devastanti: la corsa all'oro nero. Con lo scioglimento precoce dei ghiacci infatti, risultano scoperte ampie fasce di territorio, che diventano preda ambita per le industrie energetiche. Dal canto suo Shell non è nuova in queste sfide, in Alaska pochi annifa aveva iniziato una campagna di trivellazioni oltre il Circolo, rivelatasi un fallimento (navi incagliate, piattaforme alla deriva e bruciate) e che quindi fortunatamente, grazie alla Presidenza Obama (vi ricordo che la Palin era invece a favore di trivellazioni in Alaska), il tutto è stato bloccato e si spera per sempre.
Gli attivisti di Greenpeace hanno come obiettivo quello di proporre alle Nazioni Unite un a sorta di grande "Parco Naturale" del Circolo Polare così da preservarlo da eventuali nuove perforazioni o insediamenti.
Il progetto è ambizioso, la strada è stretta e impervia, sono in gioco interessi mondiali non di poco conto, ma non è impossibile!
Vi invitiamo per ciò a firmare al link sottostante per poter raggiungere le firme necessarie alla petizione, ne servono 5 MILIONI!

http://www.savethearctic.org/

giovedì 29 agosto 2013

SIRIA: POLITICHE IRRESPONSABILI

Negli ultimi giorni si sentono notizie sul difficile equilibrio politico presente in Siria. Dopo l’ultimatum dato dall’America al regime, le forze diplomatiche dell’Iran fanno sentire il loro peso. Lo scacchiere politico si complica ancora una volta. Gli iraniani affermano infatti che se avverrà un intervento militare da parte delle forze occidentali ci saranno ripercussioni sullo stato di Israele. Insomma, la primavera araba, iniziata ormai due anni fa, non da segni di sviluppo. La crisi in Siria si affianca a quella sempre più confusa della situazione egiziana. Prima di loro, Tunisia, Libia e Marocco. Se però è lecito da parte dei paesi europei ed occidentali preoccuparsi su cosa succede ai loro vicini, è tuttavia lecito domandarsi con che autorità essi intervengano su suolo straniero. Si prenda in considerazione la situazione siriana. Il governo francese quello americano e inglese hanno preso l’iniziativa per i futuri attacchi “per punire” l’ingiustificabile attacco chimico capitato il 21 settembre. Questo accade però senza l’approvazione dell’Onu o di altre organizzazioni internazionali. Il ministro degli Esteri Emma Bonino ha sottolineato negli scorsi giorni questo tratto, sottolineando che l’unico ente responsabile per l’organizzazione di eventuali azioni politiche è l’Onu appunto. L’Italia ha negato la partecipazione militare in Siria auspicandosi che si possa prima risolvere il conflitto diplomaticamente. Eppure le basi italiani in questi giorni sono state largamente utilizzate per lo spostamento di carco, caccia e logistica militare indirizzati a oriente. Se da una parte quindi ci si deve preoccupare per la violazione dei diritti umani, non ci si può dimenticare delle ripercussioni e delle responsabilità che possibili attacchi militari possano riflettere su tutto il Mediterraneo. Negli ultimi giorni l’Italia ha avuto a che fare con serie difficoltà nel salvare centinaia di profughi siriani ed egiziani al largo sulle coste. Non si può pensare di compiere manovre politiche le cui ripercussioni si manifestino sulle spalle di altri stati. Questa sembra essere una lezione che i paesi dell’Europa e dell’America non abbiano ancora compreso dopo quasi un secolo.

LA LOMBARDIA E' MOLTO PIU' COMPETITIVA DI QUANTO CI DICONO!

Recentemente è uscita la classifica elaborata dalla Commissione Europea sul livello di competitività delle varie regioni del Vecchio Continente, la Lombardia si trova al 128° (uscita per la prima volta dalla top 100). La domanda sorge spontanea: possibile che esistano ben 127 regioni europee più competitive della "Locomotiva d'Italia"? Marco Fortis, noto economista, ha scritto un interessante articolo sul Sole 24 Ore in cui analizza i criteri adottati per stilare la classifica. Ebbene, si evince come negli ultimi anni, siano profondamente cambiati i parametri adottati per la compilazione dell'elaborato, eliminando sempre più dati strettamente economici e tecnici ed inserendo invece parametri assai più grossolani e soggettivi di difficile comparazione oggettiva ed univoca (salute, benessere...).

http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2013-08-28/lombardia-batte-064234.shtml?uuid=AbxTh0QI

Leggendo l'articolo, ma anche semplicemente avendo un minimo di visione verso la realtà europea, non credete che si stiano prendendo gioco di noi? Io credo di sì, lo credo perchè in Europa, complici le innumerevoli nostre figuracce (di tutti i colori politici) abbiamo perso credibilità, questo si ripercuote proprio sui nostri punti di forza che farebbero del Made in Italy un sicuro competitor a livello mondiale. Non avendo credibilità è facile essere oggetti di "bullismo" da parte degli altri paesi membri più furbi di noi, che inseriscono e modellano a loro piacimento gli indicatori a loro più congeniali, tralasciandone gravemente altri.
E' giunto il momento di "fare la voce grossa" e rivendicare il giusto ruolo che ci spetta a livello europeo, stando attenti però, e questo è un problema tipicamente italiano, a non credere di avere comunque tutte le carte perfettamente disposte, molto c'è comunque da fare a livello nazionale per aumentare la competitività, in primo luogo snellendo la burocrazia. Certo è che non possiamo passare per fessi!

mercoledì 28 agosto 2013

F-35, SOLDI PUBBLICI (E AEREO) A PICCO!

Inizialmente non ero contrario all'acquisto degli F-35, in primo luogo perchè ritengo comunque necessaria la presenza di una forza armata con tecnologie all'avanguardia (gli aerei che abbiamo ora a disposizione, ad eccezione dell'Eurofighter, sono obsoleti e arrivati a fine carriera), ma anche perchè per il nostro paese questo programma significava un ingente dispiegamento di manovalanza nella costruzione (Finmeccanica, Alenia,..) e nella manutenzione di questi caccia a livello europeo (stiamo costruendo un'officina a Camieri). Poi però il mio parere su questi "super-caccia" è andato via via incrinandosi, sopratutto dopo aver letto dei ritardi e dei costi lievitati a "doppia cifra" del programma JSF. In un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, credo che oltre 10 miliardi di spesa pubblica per l'acquisto di aerei che si rivelano obsoleti dalla nascita e pieni di difetti sia quantomai inutile e assurdo. L'equazione che mi ha fatto definitivamente cambiare idea è molto semplice: 10 MLD di euro in JSF = 10.000 posti di lavoro, ma 10 MLD di euro in opere pubbliche, ammodernamento dei servizi burocratici, incentivi energetici, CIG, finanziaria = 60 MLN di persone Italiane aiutate ad uscire dalla crisi. Ecco che il risultato è palese, non si può negare che 10 MLD spesi a dovere (e non sperperandoli) sono da investirsi in altro modo, anche a costo di perdere una commessa comunque importante come questa e un ruolo di partnership con altri paesi.
Detto ciò attendo sempre (ma vedendo l'evolversi della situazione, la mia sembra essere una speranza quasi utopica) di vedere nascere un ESERCITO COMUNE EUROPEO, ciò farebbe risparmiare MLD di euro e cementerebbe i rapporti tra i paesi membri.

Allego il link di un interessante articolo di Peace Reporter a proposito delle spese F-35.

http://www.eilmensile.it/2012/07/27/la-verita-della-corte-dei-conti-usa-sugli-f-35/

I HAD A DREAM! (AVEVO UN SOGNO) ...

"I have a dream", con questo slogan M.L. King parlava alla folla al Lincoln Memorial di Washington il 28 Agosto 1963. "I'm that dream" in questo modo Obama si definiva durante la prima campagna elettorale verso la Presidenza. "I had a dream" così potrebbe parlare oggi Il Presidente americano alla luce degli avvenimenti Siriani e non solo, che stanno minando duramente gli ideali cardini della sua presidenza: Pace, Democrazia, Disarmo, Benessere.
Leggendo varie testate giornalistiche, anche internazionali, si evince in modo inequivocabile la difficoltà di Obama a prendere una decisione in merito al via libera o meno di un attacco al regime siriano. L'opinione pubblica americana, si legge dal NYT, è contraria per oltre il 90% ad un attacco militare. Percentuali tanto significative non sono di certo d'appoggio alla decisione interventista. Proprio l'opinione pubblica e i rimasugli delle convinzioni democratiche del Presidente sopra elencate, fanno sì che il capo della Casa Bianca non abbia ancora dato il suo parere definitivo.
Al contrario, GB e Francia sembrano avere le idee chiare, e puntano ad un attacco "mirato" e "lampo".
Queste due parole non sono familiari? Nel corso della storia, partendo dalla notte dei tempi, la guerra "lampo" è sempre stata un sogno, un'utopia, il Santo Graal dei Generali. Puntualmente si sono trasformate in guerre lunghe e sanguinarie: I° guerra mondiale, Conflitto in Iraq,...
La situazione mediorientale è quantomai complessa a noi occidentali. Non entriamo in merito alla questione giusto o sbagliato (se volete commentate sotto), quello che è certo e che, come spesso accade, anche l'uomo più potente della terra deve sottostare a decisioni, pressioni di organi molto più grandi di lui che hanno interessi di ogni tipo nel mondo. Questo è il vero problema mondiale. Lo sappiamo tutti, ma è difficile se non quasi impossibile scardinare il sistema, anche per chi "aveva un sogno".

martedì 27 agosto 2013

QUANDO LA "POLITICA" E' UNA S.P.A.

Avrete visto in questi giorni il duro scontro politico tra "falchi", "colombe", "piccioni" (così Bersani è contento...) e chi più ne ha più ne metta, per decidere le sorti del nostro pluripresidente (non si capisce bene di cosa) Silvio Berlusconi. Non voglio entrare nei tecnicismi del caso, ma mi vorrei soffermare su un particolare che, per quanto ovvio e ormai visto e rivisto, mi stupisce sempre: IL TITOLO MEDIASET CROLLA DEL 6,2% A CAUSA DELL'INCERTEZZA POLITICA ITALIANA. Come ho detto prima, la cosa non stupisce gli italiani (quelli che per lo meno si interessano oltre che dell'ultima velina di turno, anche di che morte sta morendo il nostro bel paese), ma crea dentro di me rabbia.
E' possibile, in un paese che si definisce democratico, che le sorti della Nazione debbano essere legate indissolubilmente all'andamento finanziario delle aziende del presidente? La cartina al tornasole di ciò che dico sono le parole stesse di Berlusconi quando ieri invita i suoi a "tacere per non compromettere ulteriormente questa fase delicata". Tradotto: state zitti che sto perdendo milioni di Euro in Borsa.
La visione politica del Pdl ma non solo potremmo definirla "binaria" 0-1-0-1 ecc... si passa, usando un termine alla buona "di palo in frasca", come se nulla fosse. Tutto ciò mentre il povero Letta tenta di pararsi da colpi proveniente da ogni parte dell'emiciclo, tentando di tirare una coperta ormai logora e troppo corta. Ancor più grave però, tutto ciò, mentre 60 milioni di Italiani (è vero, qualcuno starà anche bene) faticano a raggiungere la fine del mese, e si vedono presi in giro costantemente. Notate, non voglio fare il Grillo di turno, anche perchè si è rivelato, come da copione, un gran cialtrone che pensa solo agli scontrini del caffè di Montecitorio... Bolla speculativa!
Chiudo invitando gli italiani a SVEGLIARSI! Perchè non possiamo ancora una volta rischiare la pelle nostra per salvare altri che non hanno nessun motivo di essere salvati.

sabato 24 agosto 2013

SIAMO TORNATI!

FINALMENTE! E' passato tanto tempo dall'ultimo post pubblicato, pausa resasi necessaria dato il periodo pre-esame di maturità. Tutto è andato secondo il programma, maturità passata brillantemente da entrambi ed ora pensiamo già all'Università! Università = nuovo mondo, nuovi amici, nuove esperienze ecc.. non possiamo fermarci ora con la pagina web. Cercheremo da oggi, di scrivere almeno un post al giorno, a voi l'arduo compito di ampliare il nostro "bacino di utenza".