L'opinione è forse il solo cemento della società.
[Cesare Beccaria]

mercoledì 18 settembre 2013

FRANCESCO (PRIMO), IL (SECONDO) PAPA BUONO

Premetto che sono un giovane ragazzo laico, ma è indiscutibile quanto si sia fatto notare un uomo venuto dall'altra parte del mondo: Papa Bergoglio, alias Francesco. Un papa semplice, umile ma innovatore. Innovatore perché si impone sia per rinnovare la Chiesa, sia per modernizzarla e ripulirla dalle tante macchie che ne hanno offuscato la storia. Il papa condanna l'opulenza e la non trasparenza di certi tratti della chiesa mentre predica messaggi di umiltà di servizio e di amore. Francesco non si pone solamente l'obbiettivo di cambiare la Chiesa nei contenuti, ma anche nei mezzi. Bergoglio fa infatti largo utilizzo di una parola non più alta e lontana dai fedeli, ma utilizza un linguaggio diretto semplice e chiaro a tutti. Interviste, lettere, persino chiamate al telefono si trasformano in strumenti capaci di colpire direttamente il cuore della gente, credenti o meno. Ma Francesco non è solo un innovatore senza radici. Questo è ben chiaro nelle risposte che ha dato la scorsa settimana sulla Repubblica. Il giornalista Scalfari aveva infatti posto 7 domande su diversi ambiti religiosi ai quali il Papa si è subito accinto a rispondere. Vediamo così una grande abilità nel sapere parlare di Chiesa, di responsabilità e di attualità da parte del pontefice il tutto con un interlocutore che si è sempre definito agnostico. Insomma, con Francesco si è vista una Chiesa che non solo sembra essersi lasciata alle spalle il passato (pur facendone tesoro), ma anche abbracciare la modernità forse più laica, ma non per questo meno attenta ai possibili dialoghi con la Chiesa. Francesco potrebbe aver dato quella spinta che tante persone aspettavano, ma non ci si più dimenticare, come spesso sottolinea lo stesso papa, che la chiesa sono anche gli stessi credenti e quindi le responsabilità e i successi andranno condivisi ugualmente. Un papa nuovo, amato e a quanto pare pure buono. Già molti vedono in lui quello che era Giovanni XXIII. La stessa forza sia nel farsi amare dalla gente e la stessa determinazione nel perseguire degli obbiettivi di crescita. Qualcosa di cui oggi tutto il mondo e soprattutto l'Italia ha bisogno.

Nessun commento:

Posta un commento