L'opinione è forse il solo cemento della società.
[Cesare Beccaria]

giovedì 5 settembre 2013

MAMMA E PAPA': PAROLE DA NON CONFONDERE

In questi giorni fa discutere la proposta del ministro all' integrazione Kyenge: sostituire i termini "mamma" e "papà" con quelli di "genitore 1" e "genitore 2". Ciò sarebbe dovuto alla presunta inutilità dei termini di genere, ormai obsoleti e offensivi nei confronti delle coppie omosessuali. Ancora una volta il ministro presenta una proposta forte. Dopo quelle dello ius soli anche queste affermazioni fanno discutere. In primo luogo si torna a ribadire la legittimità delle coppie omosessuali ad avere figli, in secondo, se sia corretto utilizzare questi nuovi termini a livello universale.  A mio parere, mi ritrovo a storcere ancora il naso all' idea dei "figli" di coppie omosessuali, ma anche se ciò si dovesse accettare non credo che i ruoli parentali possano essere definiti da due semplici numeri. Non ho letto studi di grandi psicologi sull' argomento, ma sono convinto che oltre alla situazione, una terminologia così vaga possa solo creare confusione nel bambino, incapace di distinguere i concetti di "genitore" con quelli di "padre" e "madre". Inoltre, non credo sia corretto dover universalizzare questo nuovo linguaggio alle famiglie eterosessuali. Se due omosessuali non riescono a chiamarsi altrimenti, facciano pure, ma non si forzi una famiglia a perdere la sua entità perché quei termini di genere non sono compatibili a una coppia omosessuale. L'ultima nota che faccio è questa: ricoprendo un ruolo difficile, in un governo quanto mai fragile, è mai possibile che Il ministro continui a proporre decreti che sembrano gettare ancora più benzina al fuoco? Sono convinto che l'Italia abbia altre priorità rispetto a queste. E capisco sempre meno questo ministro che, non dico se le cerchi, ma   risulti quanto meno poco simpatico.

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