L'opinione è forse il solo cemento della società.
[Cesare Beccaria]

giovedì 29 agosto 2013

LA LOMBARDIA E' MOLTO PIU' COMPETITIVA DI QUANTO CI DICONO!

Recentemente è uscita la classifica elaborata dalla Commissione Europea sul livello di competitività delle varie regioni del Vecchio Continente, la Lombardia si trova al 128° (uscita per la prima volta dalla top 100). La domanda sorge spontanea: possibile che esistano ben 127 regioni europee più competitive della "Locomotiva d'Italia"? Marco Fortis, noto economista, ha scritto un interessante articolo sul Sole 24 Ore in cui analizza i criteri adottati per stilare la classifica. Ebbene, si evince come negli ultimi anni, siano profondamente cambiati i parametri adottati per la compilazione dell'elaborato, eliminando sempre più dati strettamente economici e tecnici ed inserendo invece parametri assai più grossolani e soggettivi di difficile comparazione oggettiva ed univoca (salute, benessere...).

http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2013-08-28/lombardia-batte-064234.shtml?uuid=AbxTh0QI

Leggendo l'articolo, ma anche semplicemente avendo un minimo di visione verso la realtà europea, non credete che si stiano prendendo gioco di noi? Io credo di sì, lo credo perchè in Europa, complici le innumerevoli nostre figuracce (di tutti i colori politici) abbiamo perso credibilità, questo si ripercuote proprio sui nostri punti di forza che farebbero del Made in Italy un sicuro competitor a livello mondiale. Non avendo credibilità è facile essere oggetti di "bullismo" da parte degli altri paesi membri più furbi di noi, che inseriscono e modellano a loro piacimento gli indicatori a loro più congeniali, tralasciandone gravemente altri.
E' giunto il momento di "fare la voce grossa" e rivendicare il giusto ruolo che ci spetta a livello europeo, stando attenti però, e questo è un problema tipicamente italiano, a non credere di avere comunque tutte le carte perfettamente disposte, molto c'è comunque da fare a livello nazionale per aumentare la competitività, in primo luogo snellendo la burocrazia. Certo è che non possiamo passare per fessi!

2 commenti:

  1. Senza fare il complottista, io penso che tutt'oggi i nostri governi si stanno ancora basando ed affidando a quelle agenzie di rating che nel 2008 classificavano l'Islanda come uno dei posti più sicuri al mondo in cui investire (la crisi iniziò poi proprio da lì). Per cui la mia opinione è che possiamo anche fregarcene di questi declassamenti che sono effettuati dall'UE sulla base di questo tipo di agenzie, che peraltro sono facilmente "manovrabili" da enti economici esterni, come hanno dimostrato le indagini svolte dopo il 2008 sui "voti" che erano stati attribuiti alle banche americane.

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  2. Il problema sono proprio, tra le altre cose, le agenzie di rating. Non possiamo permetterci di sottostare alle loro "indagini" e ai loro "studi", nella maggior parte dei casi sono pilotati. Servirebbe invece un'agenzia di rating parastatale (sotto controllo ONU) che vigili sui conti di tutti gli stati in modo imparziale.

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