L'opinione è forse il solo cemento della società.
[Cesare Beccaria]

martedì 17 settembre 2013

DAL GIAGUARO ALL'ASFALTO: LA SINISTRA DELLE BATTUTE SFORTUNATE

C'è chi ci crede e chi no, chi crede ancora cornini o ferri di cavallo, chi la ritiene solo una baggianata e chi non esce di casa se si alza col piede sbagliato. La superstizione è una "forza" più o meno forte con cui si condivide la giornata. Oggi, martedì17, volevamo scrivere qualcosa che potesse unire sia l'ambito scaramantico che quello della politica. Fortunatamente l'attualità italiana è così ricca da darci subito uno spunto. L'opinione politica infatti ha freddamente bocciato la battuta di Matteo Renzi. Il celebre sindaco di Firenze è entrato nel mirino delle critiche perché durante una riunione avrebbe affermato che in caso di elezioni politiche, il PD avrebbe ASFALTATO il Pdl. Subito un esercito di moralisti e avversari politici si è fiondato sull'ignaro uomo, accusandolo. Chi gli sottolinea la tristezza della battuta, chi vede in questa un'allusione al modus operandi della mafia per eliminare i rivali, chi ovviamente nega la superiorità del partito di sinistra e chi gli conferisce l'appellativo di "irresponsabile". Brunetta ipotizza persino un tentativo di Renzi di voler far saltare il governo Letta per poterlo sostituire. Insomma: chi più ne ha, più ne metta. Renzi è subito corso ai ripari con una contro battuta. Sotto la sua carica sarebbero stati fatti i maggiori lavori di cementificazione stradale e altre opere pubbliche. La sua battuta, a suo parere, si riferiva a queste considerazioni. Fatto sta che nel giro di un anno, il Pd oggi con Renzi e ieri con Bersani, non ha avuto grande fortuna tra battute e pronostici. Come dimenticare il celebre giaguaro dell'ex segretario? Insomma, speriamo che Renzi riesca a togliersi dalla croce da cui metà dell'opposizione lo ha esposto. E soprattutto speriamo che una buona stella illumini il giovane sindaco e non lo porti, a suon di colpi di sfortuna, a fare la fine di un Bersani, oggi più che mai, sottotono.

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