L'opinione è forse il solo cemento della società.
[Cesare Beccaria]

domenica 15 settembre 2013

IL PESO DELL'INDECISIONE

L'Italia sta vivendo un momento difficile, la cosa ormai dovrebbe essere ben incisa nella nostra quotidianità. Media, sindacati, partiti e giornalisti ci ricordano ogni giorno della precarietà del lavoro e della sua sempre meno sicura esistenza per giovani o neo laureati. Cosa su cui non si focalizza spesso l'attenzione è invece il peso che ha l'indecisione sul bilancio economico e politico. Da mesi siamo ormai immobilizzati in un governo dalle mani le mani legate, le cui priorità sarebbero state la riforma del sistema elettorale e una nuova politica del lavoro. Questo, invece, non è potuto accadere: vuoi per la personalità di Letta, vuoi per la ben più importante precarietà e debolezza della sua maggioranza o per le continue novità per la decadenza di Berlusconi. Quale che sia la ragione scatenante, è più interessante vedere come questa indecisione e incapacità di reagire si rispecchi sul panorama ben più pratico dell'economia. Borsa, sviluppo, fiducia, credibilità, finanziamenti, fondi, ricerca sono tutti anelli della stessa catena. Se però l'anello iniziale del governo non è abbastanza solido, ci troviamo davanti ad una catena in balia di se stessa e dannosa se non controllata. L'indecisione e la drammaticità del governo di questi giorni sta proprio nell' incapacità di prendere una posizione e di seguirla. Non è il caso di indagare ulteriormente su chi siano i colpevoli o i responsabili di questa debolezza, è più importante adoperarsi per un accordo trai partiti che diano un'effettiva fiducia e un sostegno esecutivo e legislativo al governo letta. Non avrà senso poi vedere comizi di partiti criticare l'operato di un presidente che non solo non sta compiendo molto, ma non lo sta facendo proprio perché non c'è stato inizialmente un supporto perché qualcosa si facesse. Sarebbe quindi opportuno non programmare le nuove campagne elettorali in vista del certo breve termine dell' esecutivo Letta, ma ristrutturare passo dopo passo la politica di oggi. L'Italia non può permettersi di aspettare ancora, o di vivere un'altra campagna elettorale. Urgono scelte, urgono provvedimenti e azioni, occorre mettere davanti le riforme ai dibattici.

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