L'opinione è forse il solo cemento della società.
[Cesare Beccaria]

lunedì 16 settembre 2013

CONCORDIA: OGGI, UN PROGETTO AI LIMITI DELL'INGEGNERIA; IERI, LA VITA SPEZZATA DI 32 PERSONE.

Oggi le telecamere di oltre 400 giornalisti sono puntate su una piccola isola dell'arcipelago toscano. Ancora una volta l'isola del Giglio è infatti invasa dai media. Tutto ciò è dovuto alla più spettacolare e impegnativo salvataggio di una nave ormai presente da più di un anno e mezzo sui fondali dell'isola. Le manovre sono iniziate in ritardo a causa del mal tempo, ma per ora procedono a pieno regime e senza intoppi. Più di 500 uomini sono infatti all'opera per raddrizzare la nave. I risultati sono già in parte visibili: la nave si è raddrizzata di due gradi e mezzo dall' inizio dei lavori. La difficoltà e la mole di lavoro sono incredibili: squadre di ingegneri operai e supervisori insieme a meteorologi supervisionano costantemente i lavori. D'altra parte i giornalisti di tutto il mondo sperano di catturare in diretta scene preziose o catastrofiche, ipotizzando disastri ambientali o cedimenti della struttura. Fatto sta che il progetto per la rimozione della Costa Concordia sembra davvero superare i limiti dell'ingegneria o quantomeno spingerli ai massimi livelli. Quella a cui assistiamo oggi è infatti solo la fase più spettacolare e visibile della rimozione. Per permettere ciò si è dovuto infatti creare un falso piano sul fondale per consentire alla nave di posarsi su un piano stabile. Niente di che, si potrebbe pensare, se non per il fatto che la suddetta nave è lunga più di 300m e pesa più di 56.000 tonnellate. Successivamente sono stati attaccati dei serbatoi di metallo pieni di acqua lungo tutta la fiancata sinistra della nave. Il progetto consisterà successivamente nell'applicare sull'altra fiancata altrettanti serbatoi che consolidino ulteriormente la stabilità della nave. Una volta svuotati faranno riemergere la nave che verrà poi trainata da rimorchi. Il progetto per ora sembra procedere senza intoppi, ma è più che comprensibile la preoccupazione delle squadre e dei media. Gli occhi di mezzo mondo sono puntati su un cantiere che probabilmente passerà alla storia dell'ingegneria, possiamo solo sperare nel meglio.

Lasciamo però, per un attimo, i numeri e i dati tecnici e analizziamo il problema concordia sotto altri punti di vista. Al di là della spettacolarità dell'evento, non dobbiamo dimenticarci che il naufragio ha provocato la morte di ben 30 persone e sono ancora all'interno del relitto 2 corpi dispersi, senza dimenticare poi gli innumerevoli feriti di quella notte. Questo "spettacolo" non ci sarebbe stato se chi di dovere avesse agito secondo le norme e non istintivamente e spinto da desiderio di grandezza...
E' sempre la storia dei se e dei ma... In questo caso però non era un evento causale dettato da fattori naturali o comunque imprevisti tecnici, l'errore è per lo più umano. Perchè dobbiamo spingerci sempre oltre il limite? Perchè, sopratutto noi italiani, dobbiamo trasgredire le leggi? Forse è bene non solo vantarsi della buona riuscita del recupero, quanto piuttosto ammettere che dobbiamo cambiare radicalmente mentalità di frote a certe situazioni. Noi italiani dobbiamo sempre scervellarci a risolvere problemi che creiamo, senza, nella maggior parte dei casi, scervellarci a suo tempo per cercare di non far nascere problemi! Quante volte è stata detta questa cosa, ma puntualmente ci ricaschiamo... Ciò che è accaduto alla Concordia, deve far riflettere un intero popolo, nel senso che dobbiamo responsabilizzarci maggiormente, capire che è bene agire avendo una prospettiva a lungo termine, senza guardare a tutti i costi il risultato immediato. 
Solo così riusciremo ad uscire anche dagli altri numerosissimi problemi che affliggono il nostro paese, in primis la crisi economica. 

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