L'opinione è forse il solo cemento della società.
[Cesare Beccaria]

mercoledì 25 settembre 2013

MORALISTI TEENAGERS: DA CYRUS AI VELINI

Oggi non scriviamo di politica o economia ma di attualità. Nel mondo dei giovani sta facendo scalpore una cantante che dal dolce e spensierato mondo della Disney ha dato prova di aver fatto una particolare gavetta, diventando in breve tempo un personaggio che sta sulla bocca di tutti: stiamo parlando di Miley Cyrus. Lo scalpore nasce dalle sue ultime manifestazioni nei media, in cui si è mostrata in atteggiamenti provocanti ed esagerati. Molti hanno denunciato queste sue esagerazioni sia nei video clip delle canzoni sia nelle interviste o negli spettacoli in cui la giovane ragazza dava prova non tanto delle sue abilità canore, bensì della sua bravura in stacchetti osè che univano scene trash e di probabile pessimo gusto ad altre così spinte da volerle chiamare scandalose: nudi, allusioni sessuali, provocazioni e scene fetish la fanno da padroni nelle sue esibizioni. Questo però non vuole essere il solito articolo moralista che condanna la figura della donna che da una parte viene sfruttata e dall' altra sfrutta i media vendendosi. La cosa che più colpisce è infatti la facilità con cui molte teenagers hanno accusato la ragazza per il drastico cambiamento da cantante acqua e sapone a nuova diva dell'esagerazione e dei falsi miti del 21esimo secolo. Cosa che personalmente ci incuriosisce è invece la medesima facilità con cui le paladine del femminismo e della figura della donna dei social network stanno apprezzando la nuova trovata di Matteo Ricci per il programma Striscia la notizia: i velini. Può sembrare un esempio irrilevante, ma la dice lunga sulla facilità con cui le nuove generazioni cambiano idea, non vedendo nel piccolo esempio di due valletti il corrispettivo delle loro controparti femminili tanto accusate dall'opinione pubblica per essere delle donne-oggetto. Non si può condannare un certo tipo di comportamento e far finta di non vedere l'altro. Se si vuole davvero condannare o cambiare la concezione dei sessi occorre farlo alla radice, evitando questa nuova armata di personaggi dello spettacolo, non tanto per una mancanza di valori, ma perché altrimenti anni di lotte per la parità dei sessi e per il rispetto dei diritti e delle persone diverrebbero sempre più offuscati dai falsi miti del successo facile immediato ed esagerato.

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