giovedì 26 settembre 2013
NEL MONDO OLTRE 20 MLN DI "SCHIAVI MODERNI" - E' VERA EMERGENZA!
Siamo di fronte ad un enorme problema di "schiavitù moderna" di cui ognuno di noi, purtroppo, ne è più o meno consapevolmente promotore.
Secondo le rilevazioni di varie organizzazioni ONG si stimano oggi, nel mondo, oltre 20 milioni di schiavi da lavoro (senza contare quelli da prostituzione). Da questi numeri si capisce come il fenomeno sia grave ma, cosa ancora più grave, viene registrato in forte espansione.
Le ragioni di questo fenomeno sono molteplici. Secondo Bales Kevin, co-fondatore di "Free-the slave", una ONG che si batte contro lo schiavismo moderno, cause di schiavitù, che spesso riguardano anche le società occidentali, sono: il rapido incremento della popolazione mondiale e la mal gestione delle "nuove sfide" di sviluppo che avrebbero favorito il formarsi di nuovi gruppi d'èlite interessati a sfruttare il mutamento sociale ed economico in corso. Tradotto: prezzo da pagare per lo sviluppo repentino di paesi emergenti è quello di sfruttare parte della popolazione stessa (o di altri paesi) per recuperare il "gap" infrastrutturale e sociale con l'occidente. In questo senso si pensi a paesi come la Cina, l'India, ma anche a paesi arabi molto ricchi (in termini di PIL) come Qatar o Emirati Arabi Uniti, dove per la costruzione dei "faraonici" grattacieli muoiono migliaia di lavoratori provenienti dall'Asia che lavorano senza nessuna protezione e in condizioni di schiavismo. Il tutto per chi? Per noi occidentali che ogni anno riempiamo i voli per Dubai, che "navighiamo"nel benessere alle spalle di questi uomini invisibili al mondo "moderno"!
Ma non è tutto. Quando ho detto che ognuno di noi è in maniera diversa corresponsabile di questa schiavitù mi riferivo alle grandi multinazionali (Apple, H&M, Foxconn, ...) che per soddisfare la domanda dei mercati occidentali, fanno lavorare i propri dipendenti con salari da fame, senza nessuna assistenza sociale. E' di oggi la notizia dell'ennesima rivolta nel distretto tessile in Bangladesh (2° più grande del mondo), dove la maggior parte delle multinazionali del vestiario fabbricano i propri capi.
Come è possibile che H&M, per esempio, possa vendere una t.shirt a solo 2 euro! Ecco la risposta! Come è possibile che la Apple abbia ricavi da capogiro dalla vendita di Iphone? Il costo del lavoro è minimo.
E' mai possibile che l'economia moderna deva basarsi esclusivamente sulle prospettive di crescita delle imprese e sulla loro capacità di produrre sempre più ricavi, anche a costo di perdere ogni senso etico?
Io credo che si possa fare impresa anche in altro modo!
E' necessario regolamentare in maniera seria e univoca il mercato globale, che non può e non deve essere "schiavo" esso stesso di certe logiche di potere antiquate e pericolose per gli individui e per il pianeta.
P.s. è sempre di oggi la notizia che per la costruzione delle infrastrutture necessarie ai mondiali in Qatar del 2022 siano già morte 1200 persone. Inaccettabile!
mercoledì 25 settembre 2013
MORALISTI TEENAGERS: DA CYRUS AI VELINI
sabato 21 settembre 2013
FUMO A SCUOLA: ARRIVANO LE SANZIONI
Ha fatto scalpore la notizia di ieri sera: una ragazza è stata multata per aver fumato a scuola. La famiglia si troverà una multa di 55 euro. Questo è dovuto al nuovo ampliamento della norma di legge che ora vieta il fumo anche nei luoghi scolastici all'aperto o dentro gli edifici. La scelta è stata effettuata per poter diminuire il numero sempre crescente di fumatori, i quali pare provino proprio a scuola le prime sigarette. Fatto sta che la giovane ragazza del liceo Michelangelo di Firenze sarà solo la prima di tante persone multare (alunni o professori). Le compagne di classe hanno dichiarato che a parere loro la multa sia qualcosa di eccessivo per una semplice sigaretta fumata nel cortile della scuola. Pro o contro, forse non ci si rende conto di quanto sia importante il problema dei fumatori in Italia. Lo stato probabilmente ha esagerato un po', ma evidentemente le campagne di sensibilizzazione non devono essere state sufficientemente efficaci. D'altra parte non si sta parlando solo di una multa per i ragazzi che vengono trovati a fumare a scuola, ma anche di un metodo più o meno efficace per poter allontanare i giovani alunni delle scuole superiori dal fumo. Quante volte abbiamo guardato i ragazzi più grandi di noi fumare una sigaretta e quante volte abbiamo creduto che bastasse fumarne una per potersi credere anche solo un po' più adulti? Insomma, le sanzioni potrebbero essere una mossa esagerata, ma si spera che con un'organizzazione ottimale e non oppressiva si possa debellare l'esercito di giovani fumatori che va via anno dopo anno a formarsi tra le aule delle scuole. Voi lettori cosa pensate invece: vi pare una buona idea o credete sia un'assurdità?
venerdì 20 settembre 2013
RISULTATI SONDAGGIO TAV: L'82% HA VOTATO A FAVORE DELL'OPERA
Intanto nel cantiere si continua a lavorare, è di oggi la notizia che il governo si appresta ad inviare un rimpasto nell'organico dell'esercito per la sorveglianza del cantiere che porterà il numero complessivo di militari impiegati a 415. Sempre di oggi è la notizia del completamento del montaggio della talpa che scaverà per 7,3 km il tunnel del Chiomonte.
giovedì 19 settembre 2013
390 MILIONI DI AIUTI DALLE FAMIGLIE PER LA SCUOLA PUBBLICA (MA SI CONTINUANO A FARE SPESE FOLLI...)
Premesso che ho sempre pagato nel corso della mia carriera di studente, perchè ne sentivo l'esigenza morale, di certo qualche perplessità sull'uso che veniva fatto di quei fondi l'avevo... Ebbene, interrogato l'anno precedente il Preside sulla questione, mi ha risposto che quei fondi purtroppo (e qui lo capisco) non venivano usati per l'acquisto di materiale didattico aggiuntivo, volto cioè al miglioramento della didattica, bensì impiegati per l'acquisto di beni vitali per la scuola e in taluni casi per coprire debiti regressi, questo perchè i tagli effettuati alla scuola negli ultimi anni gli impedivano di adempiere anche alle semplici spese di ordinaria amministrazione. Premesso che ciò non dovrebbe accadere, in quanto la nostra Costituzione sancisce il sacrosanto diritto allo studio gratuito fino ai livelli della scuola superiore, ipotizziamo di avere, comunque (come nel mio caso), un occhio di riguardo per la scuola, accettando, quindi, questo "gioco" non molto pulito che permette nella pratica di far rimanere a "galla" l'intero sistema..
Cosa invece non tollero e denuncio fortemente e avevo denunciato fino a 3 mesi fa (quando ero ancora studente delle superiori)? La mancata visione a lungo termine di alcuni investimenti e l'incapacità di valutare concretamente quali sono i reali benefici di certe scelte didattiche adottate.
Non menzionerò di seguito il nome della mia scuola, ma come lei tante altre sono nella stessa situazione.
Parto subito da un esempio eclatante. L'anno scorso viene inserito un nuovo macchinario a controllo numerico nel laboratorio CNC, dal costo di svariate decine di migliaia di Euro. L'avranno usato, direte voi! La risposta è mai! Ma non solo noi, mai nessuno la userà! Perchè? Perchè i nuovi programmi didattici hanno tagliato drasticamente le ore di officina, rendendo impossibile affrontare il programma CNC (se non nelle sue fasi teoriche), cancellando di fatto un laboratorio in cui erano stati investiti oltre alla suddetta macchina altri 200.000 Euro in pc e tornio CNC. Avete capito bene, oltre 200.000 Euro per un laboratorio nuovo, di cui si sapeva benissimo l'imminente e definitiva inutilità! Quei fondi credo avrebbero coperto l'intera somma di denaro accumulata dai contributi della mia scuola, oppure sarebbero serviti per acquistare carta igienica, sapone, cancellini, lavagne multimediali, e materiale per i laboratori (utilizzati).
Ma non è tutto! Adesso capirete a cosa mi riferisco intendendo "mancanza di visione a lungo termine"...
Uno degli altri problemi che affligge la P.A. e quindi anche la scuola, sono gli appalti pubblici. L'anno scorso è stato introdotto il registro elettronico in tutta la scuola, ciò vuol dire acquisto di un pc per classe dove i professori segnano i voti e le assenze. Fino a qui sembra essere una buona cosa, il problema sorge quando vedi questi pc: nuovi, ma obsoleti. Quando intendo obsoleti non intendo che non hanno l'ultimo processore uscito ecc... ma che non riescono nemmeno a tenere la carica per più di 2 ore, quando la scuola, si sa, dura almeno 5-6 ore! Il problema che questi pc sono nuovi, e forse chi ha proposto nella gara certi computer, pur di vincerla non ha badato a certe essenziali prerogative... Risultato: alcuni professori non lo utilizzavano, si perdevano decine di minuti per cercare una connessione al server che non arrivava, quest'anno si dovranno ordinare nuovi pc! Ergo, ho speso 50.000 Euro l'anno prima, li rispendo l'anno dopo!
Sono questi i veri sprechi da denunciare! Non è solo una mancanza di fondi, ma è anche un problema di capire le priorità, valutare competentemente certi investimenti, avere una visione a lungo termine. Il problema della scuola italiana, purtroppo non è solo quello di far quadrare il monte ore dei prof, o di finire il programma in tempo (altro tasto dolente di cui parlerò in futuro), è un problema complesso e di ampio raggio.
mercoledì 18 settembre 2013
FRANCESCO (PRIMO), IL (SECONDO) PAPA BUONO
Premetto che sono un giovane ragazzo laico, ma è indiscutibile quanto si sia fatto notare un uomo venuto dall'altra parte del mondo: Papa Bergoglio, alias Francesco. Un papa semplice, umile ma innovatore. Innovatore perché si impone sia per rinnovare la Chiesa, sia per modernizzarla e ripulirla dalle tante macchie che ne hanno offuscato la storia. Il papa condanna l'opulenza e la non trasparenza di certi tratti della chiesa mentre predica messaggi di umiltà di servizio e di amore. Francesco non si pone solamente l'obbiettivo di cambiare la Chiesa nei contenuti, ma anche nei mezzi. Bergoglio fa infatti largo utilizzo di una parola non più alta e lontana dai fedeli, ma utilizza un linguaggio diretto semplice e chiaro a tutti. Interviste, lettere, persino chiamate al telefono si trasformano in strumenti capaci di colpire direttamente il cuore della gente, credenti o meno. Ma Francesco non è solo un innovatore senza radici. Questo è ben chiaro nelle risposte che ha dato la scorsa settimana sulla Repubblica. Il giornalista Scalfari aveva infatti posto 7 domande su diversi ambiti religiosi ai quali il Papa si è subito accinto a rispondere. Vediamo così una grande abilità nel sapere parlare di Chiesa, di responsabilità e di attualità da parte del pontefice il tutto con un interlocutore che si è sempre definito agnostico. Insomma, con Francesco si è vista una Chiesa che non solo sembra essersi lasciata alle spalle il passato (pur facendone tesoro), ma anche abbracciare la modernità forse più laica, ma non per questo meno attenta ai possibili dialoghi con la Chiesa. Francesco potrebbe aver dato quella spinta che tante persone aspettavano, ma non ci si più dimenticare, come spesso sottolinea lo stesso papa, che la chiesa sono anche gli stessi credenti e quindi le responsabilità e i successi andranno condivisi ugualmente. Un papa nuovo, amato e a quanto pare pure buono. Già molti vedono in lui quello che era Giovanni XXIII. La stessa forza sia nel farsi amare dalla gente e la stessa determinazione nel perseguire degli obbiettivi di crescita. Qualcosa di cui oggi tutto il mondo e soprattutto l'Italia ha bisogno.
martedì 17 settembre 2013
DAL GIAGUARO ALL'ASFALTO: LA SINISTRA DELLE BATTUTE SFORTUNATE
C'è chi ci crede e chi no, chi crede ancora cornini o ferri di cavallo, chi la ritiene solo una baggianata e chi non esce di casa se si alza col piede sbagliato. La superstizione è una "forza" più o meno forte con cui si condivide la giornata. Oggi, martedì17, volevamo scrivere qualcosa che potesse unire sia l'ambito scaramantico che quello della politica. Fortunatamente l'attualità italiana è così ricca da darci subito uno spunto. L'opinione politica infatti ha freddamente bocciato la battuta di Matteo Renzi. Il celebre sindaco di Firenze è entrato nel mirino delle critiche perché durante una riunione avrebbe affermato che in caso di elezioni politiche, il PD avrebbe ASFALTATO il Pdl. Subito un esercito di moralisti e avversari politici si è fiondato sull'ignaro uomo, accusandolo. Chi gli sottolinea la tristezza della battuta, chi vede in questa un'allusione al modus operandi della mafia per eliminare i rivali, chi ovviamente nega la superiorità del partito di sinistra e chi gli conferisce l'appellativo di "irresponsabile". Brunetta ipotizza persino un tentativo di Renzi di voler far saltare il governo Letta per poterlo sostituire. Insomma: chi più ne ha, più ne metta. Renzi è subito corso ai ripari con una contro battuta. Sotto la sua carica sarebbero stati fatti i maggiori lavori di cementificazione stradale e altre opere pubbliche. La sua battuta, a suo parere, si riferiva a queste considerazioni. Fatto sta che nel giro di un anno, il Pd oggi con Renzi e ieri con Bersani, non ha avuto grande fortuna tra battute e pronostici. Come dimenticare il celebre giaguaro dell'ex segretario? Insomma, speriamo che Renzi riesca a togliersi dalla croce da cui metà dell'opposizione lo ha esposto. E soprattutto speriamo che una buona stella illumini il giovane sindaco e non lo porti, a suon di colpi di sfortuna, a fare la fine di un Bersani, oggi più che mai, sottotono.
TIME LAPSE COSTA CONCORDIA ROTATION
lunedì 16 settembre 2013
CONCORDIA: OGGI, UN PROGETTO AI LIMITI DELL'INGEGNERIA; IERI, LA VITA SPEZZATA DI 32 PERSONE.
domenica 15 settembre 2013
TONNO RADIOATTIVO FAO 71-61, NON C'E' DA PREOCCUPARSI
I tonni a "pinna gialla" che troviamo nelle nostre tavole sono pescati nella zona FAO 71, ma questa non è limitrofa alla zona del disastro nucleare, bensì dista oltre 4000 km minimo dall'impianto, ciò quindi non porta nessun tipo di contaminazione a breve termine alla fauna e flora locale. Ciò è stato confermato anche da uno studio scientifico a firma di Nicholas S. Fisher della facoltà di scienze marine della Stony Brook University di New York, quantificando il livello di radioattività come molto minore rispetto alla radioattività naturale a cui siamo esposti per esempio in aereo. L'area invece maggiormente a rischio è la FAO 61, da dove però non provengono tonni diretti al nostro paese, perchè "pinne rosse", in quest'area la UE ha raccomandato i paesi importatori (ricordiamo l'Italia non è tra questi), di implementare i controlli a riguardo.
Il consiglio è quindi quello comunque di controllare la provenienza del tonno dalla confezione, senza però allarmarsi eccessivamente.
N.B. l'articolo si riferisce alla situazione attuale, ciò non esclude successive modificazioni delle aree interessate alla contaminazione, dovuto all'effetto delle correnti oceaniche o di altri fattori.
IL PESO DELL'INDECISIONE
L'Italia sta vivendo un momento difficile, la cosa ormai dovrebbe essere ben incisa nella nostra quotidianità. Media, sindacati, partiti e giornalisti ci ricordano ogni giorno della precarietà del lavoro e della sua sempre meno sicura esistenza per giovani o neo laureati. Cosa su cui non si focalizza spesso l'attenzione è invece il peso che ha l'indecisione sul bilancio economico e politico. Da mesi siamo ormai immobilizzati in un governo dalle mani le mani legate, le cui priorità sarebbero state la riforma del sistema elettorale e una nuova politica del lavoro. Questo, invece, non è potuto accadere: vuoi per la personalità di Letta, vuoi per la ben più importante precarietà e debolezza della sua maggioranza o per le continue novità per la decadenza di Berlusconi. Quale che sia la ragione scatenante, è più interessante vedere come questa indecisione e incapacità di reagire si rispecchi sul panorama ben più pratico dell'economia. Borsa, sviluppo, fiducia, credibilità, finanziamenti, fondi, ricerca sono tutti anelli della stessa catena. Se però l'anello iniziale del governo non è abbastanza solido, ci troviamo davanti ad una catena in balia di se stessa e dannosa se non controllata. L'indecisione e la drammaticità del governo di questi giorni sta proprio nell' incapacità di prendere una posizione e di seguirla. Non è il caso di indagare ulteriormente su chi siano i colpevoli o i responsabili di questa debolezza, è più importante adoperarsi per un accordo trai partiti che diano un'effettiva fiducia e un sostegno esecutivo e legislativo al governo letta. Non avrà senso poi vedere comizi di partiti criticare l'operato di un presidente che non solo non sta compiendo molto, ma non lo sta facendo proprio perché non c'è stato inizialmente un supporto perché qualcosa si facesse. Sarebbe quindi opportuno non programmare le nuove campagne elettorali in vista del certo breve termine dell' esecutivo Letta, ma ristrutturare passo dopo passo la politica di oggi. L'Italia non può permettersi di aspettare ancora, o di vivere un'altra campagna elettorale. Urgono scelte, urgono provvedimenti e azioni, occorre mettere davanti le riforme ai dibattici.